Dopo due anni e poco più è ritornata la tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo organizzata dai frati dell’Ospizio. La nostra sezione ha partecipato con un buon numero di iscritti che si sono ritrovati al piazzale del Kelly alle 12.00
È una giornata con una temperatura piacevole. Nessuna mascherina, si parte alla volta del Sempione.
Per la verità, il “corredo” secondo le indicazioni del Club Alpino Italiano ed una recentissima legge nazionale comprende anche la nota “triade” sonda, pala e artva. Questa volta, la pala tornerà particolarmente utile.
L’Ospizio, viene raggiunto anche da altri/e partecipanti che hanno letto dell’evento, sul librettino -programma escursioni 2022, Sezioni CAI “Est Monte Rosa” -.
Hanno chiesto informazioni, possibilità di posti macchina, attrezzatura ecc. ecc. Appartengono a diverse sezioni che vanno da Borgomanero, Gozzano, la nostra, alcune affacciate sul lago Maggiore ed altre dell’Ossola.
Saremo tutti lassù. Il piazzale davanti all’Ospizio è pieno di gente, qualcuno scende dal postale e delle ragazze “appena mature” giungono all’inizio della Via Crucis. È un gruppo di una sezione del lago Maggiore che ha chiesto, con forte determinazione, informazioni durante i giorni precedenti.
Salendo hanno bucato una gomma, dopo una galleria, ma tutto si è risolto e infatti sono con noi. Anzi, una generosa solidarietà femminile suggerirà loro di abbandonare le ciaspole in macchina, a favore di una loro collega che non le aveva portate!
Si va tutti dietro l’Ospizio, con la neve interrotta da qualche zolla di prato, dove iniziano a formarsi le colonne. Al centro, come sempre, c’è un piccolo gruppetto costituito da alcuni religiosi che si alterneranno a portare la croce.
Prima di partire, viene rivolta una preghiera a Colui che l’ha portata con indicibile sofferenza più di duemila anni or sono. Poi viene pronunciata un’altra preghiera per ricordare, con emozione, un amico che tutti conosciamo, Maurizio Orlandin, Vice Presidente della nostra sezione.
Si sale in silenzio lungo quei pendii che raggiungono la base dell’Hubschhorn, poi ci si ferma per commentare una stazione della Via Crucis, dire una preghiera e riprendere il cammino.
Una temperatura primaverile, un manto nevoso se non prossimo alla fusione, molto cedevole, ed ecco l’intervento della pala durante i continui sprofondamenti.
Uno dei frati che ora sugli sci si alterna a portare la croce, Padre Federico, quando ha saputo che alcuni partecipanti sono del CAI di Omegna, ha ricordato con nostalgia il tempo trascorso presso il monastero dei Santi Pietro e Paolo all’alpe Colla -Germagno, dove allora una suora gli insegnò la lingua italiana.
Raggiunta la croce arrugginita piantata nel “sasso quadro”, dopo un commento ed una preghiera, viene impartita la benedizione.
Si ritorna verso l’Ospizio, abbastanza velocemente con gli sci, faticosamente con le ciaspole e altrimenti sprofondando nella neve, con grande fatica per liberarsi. Raggiunto di nuovo il piazzale, ci lasciamo con l’augurio di una Buona Pasqua e il desiderio di rivederci tutti qui il prossimo anno.
Dimenticavo: poi ci siamo ritrovati a Montecrestese al “Gufo’s” attorno a un tavolo per ricordare l’appena vissuta esperienza spirituale e bere una birra, un bicchiere di vino. Ma si tratta di tutt’altro spirito.
Alberto Nobili