La sveglia è suonata presto venerdi 24 giugno... La partenza per la tre giorni in Dolomiti è fissata per sei.
All'appuntamento non manca nessuno, sia ad Omegna che a Gravellona dove salgono gli amici provenienti dall'Ossola e dal Verbano.
Sul pulman si intrecciano i saluti tra chi si rivede dopo questi due faticosi anni di Covid, il chiacchericcio interrotto da Tiziano per raccontare il programma e aneddoti legati ai luoghi che vedremo, compresi anche... i consigli per gli acquisti!
Arriviamo a Bolzano dove, dopo il pranzo, ci aspetta la nostra guida la gentile signora Friederike, che nonostante il caldo (il termometro di un negozio segna 37°) ci accompagna sapientemente alla scoperta della città, dal Duomo al centro storico, raccontandoci la nascita e lo sviluppo di questa elegante cittadina, punto di riferimento per gli scambi commerciali del tempo.
Si riparte per Vigo di Fassa. L'itinerario attraverso il Passo di Costalunga ci permette di vedere il lago di Carezza, un gioiellino color smeraldo incastonato in una cornice di pini. E Tiziano ci indica i monti che mano a mano fanno capolino, soprattutto il gruppo del Latemar e il Catinaccio che saranno le mete delle nostre escursioni.
So già cosa mi aspetta, avendo già fatto gli itinerari solo quindici giorni prima, ma lo spettacolo che ti si apre ovunque tu giri gli occhi lascia senza parole.
E' sabato. Una quarantina di noi si incammina da Passo Feudo per un giro ad anello che passando dalla Forcella dei Camosci e dal Rifugio Torre di Pisa ritorna al punto di partenza. Davanti a me Luigina che con il suo passo lento e cadenzato mi ha facilitato in salita e dietro Pio a chiudere il gruppo, sempre pronto e attento a dare una mano.
Quando i pendii erbosi finiscono, si entra nel “cuore” del Latemar in un susseguirsi di pinnacoli, creste, formazioni dalle forme più strane e che sembrano in precario equilibrio... Ogni tanto dei coraggiosi papaveri gialli sbucano tra la roccia. Le parole non bastano, le fotografie riescono solo in parte a trasmettere l'emozione di trovarsi in un luogo del genere! Superiamo un ultimo canalino e un paesaggio ancora diverso si apre davanti a noi. Percorriamo il sentiero che, prima in discesa e poi con una ripida salita ci porta al Rifugio Torre di Pisa, vicino all'alto pinnacolo che assomiglia al monumento pisano. E' tempo di scendere; anche la discesa offre splendidi panorami. Agli impianti ci ricongiungiamo con chi ha scelto un itineriario più soft accompagnati dalla guida Nicolò.
Che giornata!
Il programma di domenica prevede la salita con gli impianti fino a Ciampediè. Un bel sentiero in mezzo al bosco, in falso piano, porta fino al rifugio Gardeccia da cui parte una ripida carrareccia che in un paio d'ore arriva prima al Rifugio Vajolet e infine al Rifugio Passo Principe.
La tentazione di arrivare fino in cima è stata forte, perchè sapevo che un altro emozionante spettacolo mi aspettava; ma anche la sosta al Vajolet è stata appagante, in buona compagnia condividendo altre emozioni, quelle per il palato.
E si scende; un'ultima occhiata al Catinaccio con i suoi Catini, ai numerosi fiori che circondano il sentiero nel bosco... Alle quattro partiamo da Vigo e arriviamo a Omegna in tempo per votare.
Sono stati tre giorni intensi e appaganti!
Alla prossima!
claudia